Una casa può fare
Un anno di co-housing nel rubicone
Una casa può fare; si! Abbiamo toccato con mano la verità di questo nostro titolo dando vita al progetto realizzato dalla nostra Cooperativa nel territorio dell’Unione Rubicone e Mare in collaborazione con i Comuni. Questo progetto nasce dal desiderio di rispondere ad un problema sociale sempre più emergente: quello non di avere una casa. Negli ultimi anni, infatti, sono notevolmente aumentati i casi di persone singole che accedono ai Servizi Sociali poiché, essendo rimaste sole o senza l’appoggio di una rete familiare, non hanno la possibilità di accedere a locazioni nel libero mercato.
Il valore aggiunto di questo progetto, è quello di affiancare all’offerta della casa, azioni e servizi di sostegno agli inquilini sviluppati dai mediatori sociali della Cooperativa. Tali azioni riguardano interventi di mediazione sociale, facilitazione della convivenza all’interno degli alloggi, gestione degli aspetti economici, accompagnamento nel progetto personale costruito e sostenuto in sinergia con il Sevizio Sociale.
Quella del co-housing è un’esperienza basata sulla condivisione degli spazi e sull’integrazione delle risorse economiche di persone che decidono non solo di co-abitare uno spazio fisico, ma di viverlo insieme, facendo di quello stesso spazio un luogo comune rivestito di significato affettivo ed emotivo. Elemento centrale di questa esperienza sono le relazioni che si instaurano tra i co-inquilini e tra gli inquilini e i mediatori. Relazioni che, diventando un punto diriferimento, consentono la ricostruzione di nuovi percorsi di vita.
L’obiettivo del progetto rimane quello della transitorietà, cioè quello di poter dare una risposta abitativa temporanea, lavorando con la persona alla creazione di condizioni economiche e sociali che possano consentire una successiva soluzione abitativa permanente.
In questo primo anno sono stati attivati 2 appartamenti, il primo nel comune di San Mauro Pascoli, e il secondo nel comune di Longiano. In ogni appartamento sono stati domiciliati 3 inquilini, per un totale di 7 inquilini provenienti dai diversi comuni dell’Unione.
La realizzazione di tale progetto ha visto, e vede, la stretta collaborazione tra l’Ente Pubblico e quello privato, dove il privato riveste la doppia funzione di gestore amministrativo e sociale dell’appartamento. La Cooperativa è infatti titolare dei contratti di locazione degli appartamenti e si occupa dell’accompagnamento degli inquilini nelle diverse dimensioni della co-abitazione, quali l’uso e la condivisione degli spazi abitativi comuni, lo sviluppo e il mantenimento di buone relazioni all’interno dell’appartamento, il supporto degli inquilini nei loro percorsi individuali.
Allora, la domanda contenuta nel titolo del progetto che ci è stata ispirata dalle parole di un brano di Max Gazzè, a distanza di un anno, ci fa rispondere che essa può veramente “salvarti sull’orlo del precipizio”.
In un momento di vita in cui, insieme ad un tetto e a pareti fisiche si sono persi i punti di riferimento interiori, relazionali e sociali, una casa può veramente essere un nuovo punto di partenza per una ridefinizione di se stessi, per una ricostruzione delle relazioni sociali e familiari e per “riaccendere il desiderio della conquista di una nuova dignità”.